Nel gennaio del 2015, una mia amica di nome  di nazionalita' rumena che di fatto si prostituiva nel comune di La Spezia, mi contattava per chiedermi aiuto per una sua amica di nazionalita' marocchina di nome Salwa Hayyani, nata a Casablanca (Marocco) Mi dice che questa ragazza era stata fermata con lei alla una di notte dalla polizia e che aveva ricevuto l'espulsione. Mi invio delle foto hard di questa ragazza allo scopo di suscitare il mio interesse ( al ricevimento via messanger di facebook vicino a me si trovava mio figlio Giuseppe Cardinale) IO capii che questa ragazza rappresentava solo un problema e che dato il suo comportamento senza neanche conoscermi era una poco di buono e negai il mio aiuto ( anche perche di fronte ad una espulsione quando erano trascorsi gia' oltre 4 mesi non si poteva fare nulla se non partire e tornare al proprio paese)

Dopo questo episodio non ho avuto piu contatti con le due ragazze fino al mese di maggio del 2015. Il primo Maggio vengo contattato da Salwa che piangendo mi dice che si trova a Lusciano (Caserta) a casa di sua madre Habiba in una situazione disperata. Mi dice che non ha soldi neanche per mangiare e mi richiede ancora aiuto. Venni colpito da quella richiesta che questa volta mi sembrava sincera e acconsetii affinche' la ragazza venisse da me. All'epoca dei fatti la mia residenza era a Fiesso umbertiano ( Rovigo)

A mie spese comprai un biglietto di sola andata con la compagnia Italotreno da Napoli per Bologna per il giorno 5 Maggio 2015 (data evidenziata anche da un tatoo che si trovava sul polso sinistro della Hayyani come spieghero' dopo poi sostituito dalla data di matrimonio con Marwan Falik)

Salwa arrivo' alla stazione di Bologna e io andai a prenderla in compagnia di mia figlia Marianna Ornella Cardinale. Presi per Lei una stanza in un residence denominato "LA COLOMBARA" nel comune di Santa Maria Maddalena (Ro) e li Salwa soggiorno' per un mese. Nel contempo, pensai io a quelli che erano i suoi bisogni e presi informazioni presso l'ufficio stranieri su cosa si potesse fare per regolarizzare la sua posizione. A giugno la mandai in vacanza ai lidi in compagnia di mia figlia e delle amiche di mia figlia. Al suo ritorno, dopo 10 giorni circa, comincio' la mia relazione con lei.

Nel primo periodo, le sue richieste erano abbastanza comuni. Non vantava particolari esigenze, ma premeva quotidianamente per la sistemazione dei suoi documenti. Io mi informai presso questura, prefettura, consolato marocchino, per verificare se ci fosse stata la possibilita' di sistemare la questione, ma tutti davano la stessa risposta : " Solo una gravidanza di cittadino Italiano avrebbe potuto risolvere il problema"

Dopo circa 2 mesi, Salwa si trasferi' a casa mia a Fiesso umbertiano.

Io le dicevo che la situazione era difficile e che non sapevo come aiutarla. Ci trasferimmo per comodita' da Fiesso Umbertiano a Ferrara e presi casa in Via Zirardini.

La mattina del 2 ottobre del 2105, mentre io e i miei due figli che vivevano con me eravamo fuori di casa, Salwa contatto' un amico di mia Figlia Marianna tale Giovanni S. di professione guardia carceraria che in quel giorno stava andando a Roma in visita alla sua fidanzata e con lui scappo di casa senza motivo.

Fecero tappa in un albergo a Firenze per un paio di ore e poi il viaggio prosegui' fino a Roma. Li lui la lascio' alla stazione. Lei prese un treno e ando' a lusciano da sua madre.

Si interruppero le comunicazioni fra me e Lei Dopo circa un mese, Salwa comincio a farsi sentire tramite whatzapp lamentando una situazione di vita precaria e chiedendomi somme di danaro.Io le mandai qualche centinaio di euro, ma vedendo che le sue richieste erano in continuo aumento, ed essendo venuto a conoscenza tramite conoscenze di comportamenti da parte di Salwa quanto meno ambigui ( mi riferisco al modo in cui Lei si procurava il danaro) decisi di andare io stesso a Lusciano per vedere la situazione

Arrivato a Lusciano, dopo aver parlato con Lei, riprendemmo la nostra relazione. Andai per un periodo avanti e indietro da Ferrara a Lusciano da solo mentre lei viveva a casa della madre. Dopo circa un mese, lei resto incinta. A quel punto facemmo ritorno a Ferrara e tornammo a vivere a casa mia in via Zirardini.

A quel punto, con la documentazione della gravidanza, ci recammo all'ufficio stranieri e potemmo richiedere un permesso di soggiorno per motivi familiari che le fu concesso fino alla data presunta di nascita di nostro figlio.

Il 16 agosto 2016 nacque nostra figlia a cui demmo il nome di Leila Orietta Cardinale

Dopo la nascita della bambina, seguimmo la procedura per la richiesta di permesso di soggiorno perche Salwa era mamma di cittadino italiano.

Salwa ricevette il suo permesso di soggiorno, e da li cominciarono a nascere i problemi.

Nel mese di ottobre del 2016, ricevemmo una richiesta di danaro da parte di suo padre Kabbour Hayyani residente a Casablanca in Marocco. In pratica lui disse che aveva acquistato un furgone e che non aveva pagato le rate per mancanza di danaro e che lo stavano per sequestrare. Salwa comincio a pressarmi dicendomi che io ero in dovere di aiutare suo padre e se non lo avessi fatto sarebbe andata via con la bambina. Io non potevo rischiare di perdere mia figlia e di conseguenza acconsentii all'invio di 9 mila euro .

Dopo aver versato questi soldi, la situazione si calmo per qualche tempo, ma le richieste di danaro da parte di salwa erano sempre piu' rilevanti.

Io avevo ormai capito la sua insoddisfazione nel restare con noi a casa, e i suoi comportamenti erano sempre piu' ambigui. Utilizzava il telefono per adescare chiuque e per qualsiasi motivo.

Nel mese di ottobre del 2016 andammo in visita a Lametia Terme da suo fratello Ayoub Hayyany. Passammo li 4 giorni. Per sdebitarmi della ospitalita', essendo che nel periodo natalizio suo fratello aveva intenzione in compagnia di sua moglie di andare in marocco, mi offrii spontaneamente di pagare il viaggio in nave ( andavano in marocco anche per riportare indietro una auto ford fiesta di proprieta' del padre)

Nel mese di novembre dello stesso anno, Ayoub Hayyani in compagnia di sua moglie vennero a casa mia a Ferrara. Si trattennero un mese fino alla data della partenza per il marocco. Le richieste di danaro si fecero sempre piu' fitte tanto che prima di partire fui costretto a consegnargli una somma di danaro pari a 3 mila euro in contanti che lui i disse mi avrebbe restituito non appena incassato il premio della assicurazione in seguito ad un incidente che aveva avuto - naturalmente non mi ha mai dato un euro. Salwa mi disse che se non li avessi aiutati alla prima occasione sarebbe scappata con la bambina

Io vivevo una sorta di quotidiana violenza psicologica e una situazione di prigionia non potendomi muovere da casa per la paura che al mio ritorno non avessi piu' trovato a casa Leila. Praticamente non uscivo piu'

nel mese di gennaio 2017 suo fratello chiama dal marocco e riferisce a Salwa che gli stavano

portando via la Ford poiche' suo padre non aveva pagato le rate. Invia una foto del carro attrezzi che porta via la macchina e chiede un aiuto di 6 mila euro per poterla recuperare.

Io dico a salwa che non e' possibile, che sono troppi soldi e che noi dovevamo pensare prima al benessere della bambina, ma lei mi ripropone il solito ricatto, gridando e bestemmiando in casa, fino ad arrivare a rompere con un calcio il vetro della porta della cucina.

A quel punto io sottostai al ricatto e inviai i soldi che mi furono richiesti.

Nel mese di maggio del 2017 lei mi chiese di andare in marocco poiche non vedeva suo padre da anni. Io pur di non litigare ancora acconsentii e Lei parti' in data 7 maggio mentre io restai a casa con mia figlia Leila. Resto' in marocco 10 giorni e poi fece ritorno.. Durante la sua permanenza in marocco ogni giorno mi contattava solo per richiedere danaro che io puntualmente le inviavo in misura totale per tutto il periodo di sua permanenza in 1300 euro.

Al suo ritorno, sembrava che la situazione fosse risolta e stabile, ma dopo qualche tempo, comincio' a entrare in un gruppo su whatzapp con altra gente e a restare al telefono dalle 8 alle 10 ore al giorno mentre io mi occupavo della casa e della bambina.

Ricominciammo per questo motivo ad avere problemi. Tengo a precisare che Salwa un po' per eta' e un po' per carattere ha sempre avuto atteggiamenti estremamente aggressivi sia verbamente che fisicamente..atteggiamenti ai quali , io ho sempre risposto in maniera pacata proprio per evitare il peggio.

In questo frangente, mentre ormai quasi a cadenza quotidiana mi si richiedevano aiuti sotto forma di versamenti di danaro ora per l'assicurazione della macchina, ora per il meccanico, ora per il fitto di casa della mamma o del fratello, facendomi sempre sentire in pericolo per una sempre piu' evidente fuga da casa con mia figlia, suo padre continuava a pretendere il mio aiuto per ottenere il visto di ingresso in italia dicendomi che la sua presenza in italia era l'unico modo che io avevo per evitare che Salwa potesse scappare ancora.

Sempre nello stesso periodo, suo fratello Ayoub telefonicamente dice a Salwa che aveva trovato un sistema per ottenere il visto per suo padre, e chiede per poter procurare i documenti necessari ( di cui non conosco l'origine) una somma di danaro pari a 1000 euro che avrebbe a suo dire consegnato ad un suo amico che gli avrebbe procurato la busta paga necessaria e quanto altro servisse.

Anche in questo caso fui messo di fronte ad un ricatto. Se non avessi pagato avrei avuto problemi su problemi. Pagai anche questa volta. A distanza di tempo fu rilasciato il nulla osta dalla questura di lametia terme e dopo la documentazione fu presentata alla ambasciata italiana in marocco che rifiuto' il visto di ingresso.

Nella prima settimana di giugno, salwa scoprii di essere nuovamente incinta. Mi chiese di andare in marocco prima che la gravidanza si notasse, ma io le risposi che questo ora non era possibile perche le continue richieste di danaro della sua famiglia ci avevano impoverito.

Nella terza settimana di giugno, senza motivo mentre io ero intento a far dormire la bambina, lei chiamo' il 112 e venne una pattuglia a casa. A loro Lei chiese di andare via portando via la bambina. I carabinieri a cui io spiegai cosa stava accadendo dissero a Salwa che Lei poteva andare ma che la Bambina doveva restare a casa. Lei allora usci di casa ma vi fece ritorno dopo qualche ora.

Il primo di luglio del 2017 alle 18 lei scappo di casa dopo essersi impadronita di una somma di danaro pari a 100 euro senza pero' riuscire a portare la bambina con se

Ando a Napoli. Blocco' ogni contatto telefonico e fece denuncia contro di me per motivi che non conosco.La denuncia a distanza di mesi fu archiviata e me ne venne notificata la archiviazione.

Io cercai di parlare con lei e di farla ragionare ma senza alcun risultato. Al 15 del mese di luglio mi contatto tramite whatzapp facendomi una richiesta di danaro pari a 100 euro adducendomi come motivo che doveva fare delle analisi per la gravidanza. Io le mandai a mezzo wester union quanto mi aveva richiesto. Parlammo tramite whatzapp per qualche giorno a seguire , fino a che il giorno 20 del mese di luglio lei blocco' qualsiasi forma di comunicazione.

Nel periodo a seguire, ebbi contatti quotidiani con il fratello e con il padre per cercare di far tornare Salwa a Casa.

In questo frangente, mio figlio Giuseppe e mia Figlia Marianna si recarono presso le assistenti sociali per informarsi su cosa avremmo potuto fare nella situazione in cui eravamo. Relazionammo ma non volli fare alcuna denuncia. Non volevo creare problemie speravo che le cose potessero sistemarsi per il bene di nostra figlia.

Venni a sapere nei giorni seguenti, attraverso una informazione datami da una amica in comune, che salwa era andata in marocco. Chiamai la famiglia ma tutti mi dissero che non era vero e che Lei era a napoli dalla mamma ma non voleva parlare con nessuno.

Il giorno 10 di agosto, ricevetti informazioni dalla medesima amica di una relazione tra salwa e un tale di origine marocchina di nome marwan. Tale relazione, mi fu detto, era cominciata proprio  nel mese di maggio quando salwa ando' in  marocco. Era questo il vero motivo per il quale Lei volle andare. Questo ragazzo era presente nel gruppo con cui salwa si intratteneva su whatzapp. Provai a contattare questo ragazzo su facebook per spiegargli la situazione e invitarlo a desistere, ma fui immediatamente bloccato. Trovai un contatto con suo cugino e provai a scrivere a lui. Dopo neanche 20 minuti, salwa si fece sentire su whatzapp dicendomi che lei era a napoli, che quella storia non esisteva e che le stavo facendo fare brutta figura poiche quei ragazzi erano amici di suo fratello.

Io mi fermai

In questo frangente, quotidianamente, avvalendomi dell'aiuto di un mio amico residente a ferrara di origine marocchine di nome mohammed, contattavo il padre spiegandogli la mia disperazione perche' io desideravo che Leila crescesse in una famiglia sana, con un papa' ed una mamma e tutti i parenti...in una famiglia normale insomma. Il padre continuava a dirmi che salwa era a casa della mamma e che con lui non voleva parlare.

Nello stesso periodo avevo contatti quotidiani anche con la moglie del fratello Ayoub che mi assicurava che Salwa non era in marocco ma era a casa della mamma. Approfittava di tanto in tanto a chiedermi del danaro poiche mi diceva che avevano difficolta' anche a fare la spesa. Ogni tanto le mandavo qualche centinaio di euro attraverso wester union o postpay nella totale consapevolezza che non accontentando il loro bisogno di soldi loro si sarebbero rifiutati di aiutarmi.

Il 14 agosto, mentre insistevo affinche qualcuno della famiglia hayyani fosse presente il giorno 16 agosto alla festa del primo compleanno di Leila, vengo a sapere dalla moglie di Ayoub HAyyani che avevano acquistato il biglietto di viaggio per il marocco per la mamma, per il fratello soufien e per salwa. Partenza fissata per il 17 agosto e ritorno per il 20 settembre.

Il giorno 16 agosto, Leila ebbe la sua festa di primo compleanno senza la partecipazione ne della mamma ne di altri componenti della famiglia hayyani.

Venni a sapere dopo che in realta' salwa era in marocco gia' dal 24 luglio e che non aveva mai fatto rientro in italia. Mi avevano mentito tutti.

Il 20 del mese di agosto, salwa mi contatta su whatzapp utilizzando il numero di sua cugina Laila residente a casablanca. Mi dice che vuole tornare a casa. Mi dice che le hanno rubato il telefono e che aveva necessita' di una somma di danaro per acquistarlo. La mattina dopo la cugina mi scrive su whatzapp dicendomi che era in giro per poter acqusitare un telefono e che le servivano almeno 250 euro per acqusitarlo. Io, nella speranza che un mio aiuto potesse far ricredere salwa e ricondurla a casa da me e da sua figlia, le inviai i soldi richiesti.

Dopo di cio' silenzio per giorni, fino a che, il 2 settembre, salwa mi scrive utilizzando sempre il numero della cugina, trovando 1000 scuse per non aver acquistato il telefono e dicendomi che era ingrassata e che aveva bisogno di vestiti. Mi manda anche l foto di una ecografia. Era incinta gia' di tre mesi.

Io le dissi che la avrei aiutata solo se lei mi avesse dato una data di rientro. Pattuimmo il 15 settembre. Da quel giorno fino alla mattina del 15 settembre lei mi ha scritto solo per richiedere danaro in diverse rate per una somma totale di 1550 euro.

Il 15 settembre mi scrisse su whatzapp dal suo numero italiano che era miracolosamente ricomparso e mi chiese una ricarica. Dopo di che si imbarco Arrivo' a bologna e andai a prenderla in compagnia di mia figlia Marianna e di mia figlia Leila.

Gia al suo arrivo io capii che non era contenta di essere tornata a casa. Si vedeva che nascondeva qualcosa. Il suo atteggiamento nei confronti di Leila non era felice visto che non la vedeva da 75 giorni. Arrivati a casa, notai che il tatoo che aveva sul braccio era stato modificato. Il nome "max" era diventato "Marwan" e la data 05 05 2015 era diventata 03 08 2017

A quel punto lei mi disse che si era sposata. A quel punto e' cominciato l'inferno.

Venni a sapere dopo che Lei torno' poiche si era accordata con il marito per riuscire in qualche modo a fargli avere un visto di ingresso per ricongiungimento familiare. Per fare cio' lei aveva necessita' di un lavoro stabile e di una casa.

Vidi nei giorni a seguire che Lei da una parte spingeva con me con mille richieste, e dalla altra teneva i contatti al telefono con il marito ( naturalmente di nascosto a me) tenendolo buono.

Mi disse che voleva tornare indietro per divorziare, mi chiese soldi perche lei asseriva che per divorziare aveva necessita' di prendere un appartamento in fitto in marocco. Richieste sempre piu' strane e sempre piu' esose.

Con l'intervento della famiglia riuscii a tenerla a casa.

Alla fine del mese di settembre, vengo contattato da suo padre che mi dice che l'unica maniera per poter tenere a casa salwa con la bambina e' quella di far trasferire sua moglie con il figlio piu' piccolo da lusciano a ferrara. In realta' la cosa era di comodo e io lo capii subito. E' chiaro che una volta a ferrara avrei dovuto mantenere tutti io. Ma per amore di mia figlia acconsentii.

Nella seconda settimana del mese di ottobre, arrivarono a casa mia la mamma di salwa con il fratello piu' piccolo Soufien. Furono accompagnati dal fratello piu' grande Ayoub e dalla moglie.

Io dovetti prendere una altra casa per poter stare con salwa e i miei tre figli marianna giuseppe e leila e lasciai l'appartamento nelle mani della famiglia di salwa.

Sua madre, mi disse che avrebbe tenuto lei durante il giorno leila in modo tale da metterla in sicurezza per non temere che salwa la portasse via. Per badare alla bambina mi chiese una somma di danaro pari a 250 euro alla settimana.

MI chiesero poi di iscrivere il fratello piu' piccolo ad un istituto tecnico qui a ferrara. Il giorno 23 di ottobre, fu il primo giorno di scuola per soufien. Mia figlia marianna in quello stesso giorno non era a casa poiche' si reco' a bologna per una biopsia renale ( mia figlia e' affetta da Lupus) io mi svegliai presto e in taxi accompagnai soufien a scuola. Leila era dalla nonna. Al mio ritorno a casa non trovai salwa ma un biglietto sul tavolo che mi diceva che era andata via.Mi resi subito conto che aveva preso una somma di danaro pari a 5 mila euro che io tenevo in casa . Mi recai allora a casa dalla madre. Dopo un paio di ore, salwa mi scrisse un messaggio su facebook da un account fake dove mi diceva che era andata via " per il bambino" e che avrei dovuto badare a Leila e che non dovevo mandare via la sua famiglia. A distanza di mesi ho scoperto il motivo di quel messaggio. Salwa durante il suo soggiorno in marocco nel mese di maggio era andata a Letto con quel ragazzo che poi ha sposato. Lei non sapeva in effetti se il figlio fosse mio o del Falik. Per farsi sposare in effetti a lui disse che il figlio era suo.Lei era preoccupata di cosa sarebbe potuto succedere alla nascita del bambino se fosse stato del marito che e' " Nero"

Dopo di che, parlo' al telefono con sua mamma che la convinse a rientrare. Torno nel primo pomeriggio e mi consegno il danaro che aveva preso. Mancavano 750 euro.

Alla fine del mese di novembre, in accordo con mia figlia marianna, prendemmo in gestione un bar in via mazzini a ferrara . In effetti io pensai che magari creandole una vita diversa avrebbe potuto calmarsi e rendere anche la vita mia e della mia famiglia piu' tranquilla. Mi sbagliavo.

In questo frangente, suo marito mi scriveva da fake facebook diversi. In sostanza salwa gli aveva detto che noi la tenevamo sequestrata e che non poteva muoversi. Nella realta' lei era incinta io attendevo che partorisse ma lei poteva fare quello che voleva, tanto e' che pochi giorni prima era scappata.

Suo marito scrisse messaggi a tutti coloro che trovava nel mio facebook e nel facebook di mia figlia marianna, scriveva ai suoi amici che il figlio era suo e che lui voleva che sua moglie tornasse in marocco. A noi scriveva minacce del tipo che avremmo vissuto l'inferno ( che gia' vivevamo) e che ci avrebbero portato via la bambina e cose di questo genere.

Arrivai poi a leggere uno scambio di messaggi dove avevano organizzato una fuga per il 6 gennaio 2018 tanto che il marito le mando' una copia di un ticket di aereo. Trattandosi di due persone tendenzialmente bugiarde, non posso dire con sicurezza se il biglietto fosse  autentico. Il marito mando' anche una foto di un suo tatoo su un braccio con la scritta " Salwa ti amero' fino alla morte"..tatoo che poi venni a sapere che era stato realizzato con un pennarello e poi cancellato.

Ogni giorno c'era qualcosa di nuovo per rendere la nostra vita sempre piu' amara.

A gennaio aprimmo il bar, e nel primo periodo, io pensai che finalmente le cose si erano sistemate. Salwa sembrava felice e tutto sembrava essere rientrato nella normalita'

Lei mi disse che era intenzionata a divorziare e prese direttamente lei contatti con un avvocato di casablanca al quale mi fece mandare 200 euro di acconto.

Il marito nel contempo mi scrisse in maniera pacifica e mi chiese un contatto telefonico. Lo feci parlare con un mio amico per la traduzione e li venni a sapere tutta la verita'. In pratica questo ragazzo mi disse che al momento del matrimonio lui firmo' un accordo che prevedeva il versamento di 10 mila euro al padre di salwa ( che aveva sempre detto che del matrimonio non sapeva nulla).

Mi mando' la ricevuta e il contratto di matrimonio. Mi disse che lui si era pentito, che aveva capito che era stato un errore, Mi disse che a lui di salwa non importava nulla ma che il suo desiderio era di venire in italia e mi disse che se io gli avessi restituito questi 10 mila euro lui avrebbe divorziato. Io gli chiesi il numero del suo avvocato e lui mi dette un numero falso. Li capii che questo era un altro imbroglio. Da quel giorno, minacce e ricatti da parte di quel ragazzo furono quotidiani.

Il 2 marzo 2018  nacque mio figlio lorenzo.

Il 5 marzo tornammo a casa e ricominciarono i problemi. Salwa aveva un atteggiamento strano nei confronti di lorenzo. Il bambino non veniva trattato con lo stesso amore con il quale era stata cresciuta Leila. Lorenzo passo' i suoi primi 3 mesi di vita praticamente su un tavolo che io utilizzo per il mio pc. Non veniva preso in braccio neanche per allattarlo. Gli si dava il biberon mentre il bambino era steso. Io non potevo prenderlo in braccio perche salwa non voleva e diventava isterica. Per paura che gli facesse male dovetti avere nei confronti di quel bambino un atteggiamento distaccato. Lo vedevo cosi' e mi piangeva il cuore.

Alla fine del mese di maggio, sua mamma decide di andare in marocco da suo marito e dopo di trasferirsi a sud poiche era in scadenza il suo permesso di soggiorno.Naturalmente chiesero a me tutte le spese di viaggio. Io immediatamente dopo la sua partenza presi a lavoro una babysitter per tenere i bambini. Salwa ormai al bar non veniva piu'. Passava la sua giornata a letto con il suo telefono.

Alla fine del mese di aprile, trovai sotto il cuscino un telefono di cui non conoscevo l'esistenza con all'interno una scheda marocchina. Lo utilizzava per parlare con suo marito e organizzare una strategia per farlo venire in italia.

Nel contempo suo marito vengo a sapere che aveva richiesto un visto per l'italia che gli era stato rifiutato.

Salwa continuava a cercare occasione per raggingere il suo scopo e io continuavo a contenere la situazione.

Nei mesi di luglio e di agosto, mentre io ero in bar con mia figlia a lavorare, lei in compagnia di una ragazza di nome Zineb che io pagavo per farle compagnia usciva di casa alle 7 di sera e faceva rientro alla una di notte. Con i bambini.

Io le dicevo che non era possibile fare una cosa simile. I bambini non potevano fare quella vita .

Alla fine del mese di agosto, un amico comune, vergognandosi molto per cio' che mi stava dicendo, mi riferisce che la sera precedente aveva visto zineb in compagnia del suo fidanzato ( un ragazzo egiziano) con salwa che baciava un ragazzo amico appunto del fidanzato di zineb, mentre i bambini erano entrambi in un passeggino adatto a contenere un solo bambino e piangevano entrambi.

Dopo qualche ora arrivo' al bar salwa alla quale chiesi spiegazioni. Lei naturalmente mi disse che non era vero, ma qulche minuto prima avevo chiesto anche a zineb che mi confermo la situazione. Io accusai direttamente salwa che in presenza di zineb, di sua sorella Miriam e del suo fidanzato Walid mi aggredi' nel bar armata di una bottiglia di vino che solo l'intervento di walid evito' mi si rompesse in testa.

I bambini in quel contempo erano a casa con una altra signora che pagavo per assisterli. La cosa fini li e in un paio di giorni le cose tornarono normali

nella prima settimana di settembre 2018, verso sera, io e salwa eravamo seduti in bar. Lei aveva in mano il telefono e stava inviando messaggi a suo marito che contemporaneamente stava scrivendo a me chiedendomi ancora soldi per lasciarla in pace. Io con la mia mano afferrai il suo telefono. Lei strattono' e per effetto fionda il telefono fini' sulle sue labbra. Lei si alzo' e spacco' tutto quello che era sui tavolini esterni del bar sotto gli occhi allibiti di Luca che era un ragazzo che lavorava per noi in bar. Dopo di che, scappo nella viuzza ad angolo del bar. Io e luca gli andammo dietro per evitare che si facesse male ma salwa quando ci vide comincio a gridare aiuto e si accascio' a terra. C'e' da dire che una persona che sviene non cammina. Invece lei miracolosamente quando in 2 secondi noi la sollevammo pur facendo finta di aver perso i sensi torno al bar muovendo lei i passi.

Arrivo' a breve una ambulanza chiamata dai passanti. Io andai in ospedale con lei. Non entrai in ambulatorio con lei perche non mi fecero entrare. Non so Lei cosa abbia detto, ma so che in quella circostanza sono stato trattato come un serial killer. Provai a parlare con un poliziotto che era li per spiegargli la situazione, ma lui non mi dette neanche il tempo di parlare. C'era una poliziotta in borghese li e provai a parlare con Lei, ma anche in questo caso fu tutto inutile. Salwa chissa' cosa gli aveva raccontato e mi hanno scambiato per chi io non ero.

Dopo un'ora, salwa usci' dall'ambulatorio. Stava benissimo e con me fu subito normale come sempre. Chiamammo un taxi e da li andammo direttamente in bar fino a chiusura. Una persona che sta male, quando esce dall'ospedale va a casa di solito. Non fu cosi'.

Passo' qualche giorno, e una mattina salwa stranamente visto che non si alzava mai dal letto prima delle 13, si alzo' presto e usci' di casa. La babysitter che teneva i bambini, mi avviso' poiche' era una cosa anomala. Salwa arrivo' in bar dove io ero al lavoro e da li a pochi minuti arrivo' un ragazzo egiziano amico di quel ragazzo egiziano di cui ho parlato precedentemente oggetto di una situazione ambigua alla presenza dei miei figli. Quando lo vidi, chiesi spiegazioni a salwa che si infurio' e usci dal bar gridando " io ti denuncio"

non badai a quello che diceva poiche' ero abituato. Alle 12 andai a casa. Ero a casa con i bambini e la babysitter quando alle 13 mi suonano alla porta. Era salwa accompagnata da diversi agenti di polizia che mi comunicarono che Salwa mi aveva denunciato senza specificare per cosa e che lei aveva chiesto di essere accompagnata in una struttura protetta perche " Temeva" miei atti di violenza. Io dissi che Lei poteva andare quando voleva, ma che per i bambini volevo vedere un provvedimento per farli uscire di casa. Dopo quasi una ora di consultazioni fra i poliziotti a casa e credo i loro rispettivi uffici in questura, dissero a Salwa che Lei poteva andare ma che i bambini restavano a casa. Gli agenti di polizia, constatarono le ottime condizioni igenico sanitarie di casa, e che i bambini erano in " ordine" ben vestiti e curati e che era presente una babysitter per accudirli. Salwa si rifiuto' di andare via e rimase in casa. A quel punto io chiesi alle forze dell'ordine presenti in casa mia come mai Lei si sentisse in pericolo e volesse comunque restare. Non fecero commenti e andarono via.

A distanza di un paio di settimane da questo evento, salwa mi disse che si era pentita, che mi avrebbe ritirato la denuncia che mi aveva fatto e mi chiese una mastoplastica additiva.

Nel mese di novembre, la accompagnai a padova presso la clinica pallaoro e li si sottopose appunto ad un intervento di chirurgia plastica ( mastoplastica additiva)

Nel mese a seguire, io mi occupai completamente dei bambini poiche lei non poteva fare alcun sforzo. Non ci fu piu' alcuna lite. Abbiamo trascorso a casa un periodo tranquillo. Lei si alzava come sempre attorno alle 12.30 e restava praticamente tutto il giorno sul divano con il telefono in

mano mentre io badavo a casa, bambini, cucina ecc ecc

Abbiamo poi trascorso un natale e una fine anno tranquilli. Salwa era impegnata tutto il giorno in un gruppo facebook di marocchini che avevano creato una pagina e faceva video in diretta su quella pagina. Io la lasciavo fare. In realta' ho scoperto dopo che aveva intrapreso una relazione virtuale con un ragazzo di casablanca di nome Anas e che gli aveva nascosto il fatto che Lei fosse gia' non solo convivente con me da 4 anni ma anche sposata con un ragazzo marocchino. A questo ragazzo Lei promise un matrimonio e di portarlo in italia. Questo ragazzo ha creduto in lei tanto da informare la sua famiglia della cosa.

Praticamente Salwa, con il nome di Marian Mariam Cardinale, si era creata una identita' virtuale. In questa identita' lei era di professione psicologa, aveva un solo figlio ( Leila) il cui padre era il marito, io ero suo padre e lei aveva cittadinanza italiana. Il cane di mia figlia era diventato nella sua realta' virtuale il cane di suo fratello. Il bar era diventato suo e di suo fratello e Lorenzo, nostro figlio, era il figlio di suo fratello.

Contemporaneamente, scoprii sempre dopo, Lei continuava a intrattenere rapporti via web con il marito, al quale prometteva di stare tranquillo poiche' lei avrebbe trovato la strada per portarlo in italia.

A questo si aggiunge anche che aveva contatti con diversi ragazzi italiani e mediorientali ai quali inviava sue foto e video di lei nuda.

il 10 febbraio 2019 a mezzanotte circa, ho avuto un infarto del miocardio e sono stato trasportato con urgenza in ambulanza all'ospedale di cona, dove mi hanno immediatamente sottoposto ad un intervento di angioplastica. Chiesi a salwa di accompagnarmi quella notte, mentre mia figlia marianna era a casa con i bambini. Giuseppe ci raggiunse in ospedale verso le 2 di notte.

Il giorno dopo salwa venne a trovarmi in ospedale. Era tutto normale Il giorno a seguire, venne ancora in ospedale a trovarmi con Leila, e mi porto' dei fiori e un profumo. Mi disse che si sentiva la mia mancanza a casa e che era disperata. Il giorno a seguire ancora, io chiesi di essere dimesso. Erano circa le 10.30 del mattino e mia figlia arrivo' in ospedale per aiutarmi con le pratiche di dimissione. Giuseppe dormiva a casa. Salwa approfittando del sonno di giuseppe e del fatto che marianna era da me, usci di casa con Leila e Lorenzo. Si fermo ad un Bar in piazza travaglio e mi fece una videochiamata. Aveva con se una carta di credito per cui pero' non aveva il pin e io le diedi via whatzapp il pin. Il messaggio successivo fu di salwa che mi diceva che lei era andata via e non sarebbe poi tornata a casa.

Quando ho appreso questo, io ero in una unita' intensiva e avevo appena avuto un infarto. La cosa e' di una ferocia inaudita.

Tentai una telefonata a cui lei non rispose. Ricevemmo solo sul numero di mia figlia un messaggio dopo circa un paio di ore dove Salwa diceva che stava bene e mando alcune foto raffiguranti lei e i bambini.

Dopo di questo, fu il silenzio Io andai presso l'ufficio distaccato della questura e presentai denuncia per sottrazione di minori.

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